Libia. Alla riscoperta della memoria e dell’identità ebraica* Intervista a cura di Michele Lipori** Libya: Rediscovering the Jewish memory and identity. An interview by Michele Lipori

Abstract

L’intervista di Michele Lipori a David Meghnagi ripercorre la storia e la memoria degli ebrei di Libia dal periodo più antico a quello più recente. Con riferimento a periodo più recente, si interroga sui rapporti tra memoria e storia. In particolare analizza la catena di traumi che hanno profondamente segnato la vita della comunità nell’arco di tre decenni: le “Leggi razziali” del 1938, le deportazioni per l’Italia e per la Tunisia, la deportazione della Comunità degli ebrei della Cirenaica a Giado, con la morte per malattie e denutrizione di 560 persone. Dopo la liberazione, si verificarono due sanguinosi pogrom (1945 e 1948). Con la nascita di Israele l’85 per cento degli ebrei lasciarono definitivamente il Paese. I pochi ebrei rimasti lasciarono il Paese dopo il pogrom seguito allo scoppio della guerra araboisraeliana del giugno 1967. Nell’intervista, Meghnagi mette a fuoco i processi di rielaborazione individuale e collettiva del trauma e i percorsi della resilienza messi in atto per ricostruire l’esistenza.

Michele Lipori's interview with David Meghnagi traces the history and memory of the Jews of Libya from the earliest to the most recent period. With reference to a more recent period, Meghnagi interrogates the relationship between memory and history. In particular, he analyzed the chain of traumas that have profoundly marked the life of the community over three decades: the "Racial Laws" of 1938, deportations to Italy and Tunisia, deportation of the Community of Jews of Cyrenaica in Giado, with the death of 560 people from disease and malnutrition. After the liberation, two bloody pogroms occurred (1945 and 1948). With the birth of Israel, 85 percent of Jews left the country permanently. The few remaining Jews left the country after the pogrom following the outbreak of the Arab-Israeli war in June 1967. Meghnagi focuses on the processes of individual and collective re-elaboration of trauma and the paths of resilience put in place to rebuild existence.